Parrocchia di San Bartolomeo in Pantano - Pistoia

LE PIETRE PARLANO: Percorso di lettura simbolica dell'interno

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Sollevati in alto sulle ali d'aquila della Parola, siamo trasportati al luogo dell'incontro con Dio: l'altare, cuore pulsante dell'edificio sacro, centro dell'assemblea cristiana. Qui confluisce e da qui si genera tutto il simbolismo del tempio cristiano.

Innanzitutto il simbolo stesso della pietra, uno dei più profondi -come l'albero, l'acqua e il fuoco- che raggiunge e tocca nell'uomo qualcosa di primordiale.

Esso è la pietra che Giacobbe eresse come altare a Betél (casa di Dio) dopo aver sognato il cielo aperto e una scala sulla quale scendevano e salivano gli angeli di Dio.

É l'altare che Mosè costruì ai piedi del Sinai e sul quale versò il sangue di un agnello per sancire l'alleanza fra Dio e il suo popolo.

É la roccia del Calvario su cui fu innalzata la croce di Cristo. Lo stesso nome "altare" evoca l'altura su cui divampa un fuoco inestinguibile (altum ardere), il fuoco del roveto ardente a cui Mosè si avvicinò e dal quale Dio stesso lo inviò a liberare il suo popolo.

Ma c'è di più. L'altare ha due riquadri inframezzati da una croce stilizzata. Nel riquadro di destra è scolpito un fiore racchiuso in un recinto quadrilobato: questa è la terra promessa, è il paradiso, il giardino dell'Eden ritrovato.

Nel riquadro a sinistra troneggia l'agnello trafitto, ma in piedi, secondo la visione di Giovanni nell'Apocalisse: "poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo" (Ap 14,1).

É la visione della Gerusalemme celeste, la città di lassù. Qui la liturgia della Chiesa pellegrina sulla terra si incontra e si ispira alla liturgia del cielo e da qui prende forza la liturgia della vita per costruire, secondo il modello contemplato nel mistero, la dimora di Dio con gli uomini.

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